29/08/11

Marco Polo

Viaggiare partire viaggiare viaggiare partire Viaggiare partire viaggiare partire partire viaggiare viaggiare partire partire viaggiare non fermarsi mai chilometri che sotto il culo passano e allontanano i guai viaggiare, vedere tutti gli angoli della terra rincorrere le estati farsi rincorrere dalla guerra che hai nel cuore correre più veloce del dolore come un jet supersonico precedere il tuo stesso rumore e fare in modo che non ti raggiunga mai viaggiare al volante di una macchina scassata che per ogni chilometro in più é un gloria al padre e fare una telefonata a tua madre, dire é tutto a posto ritorno per Natale ad ogni costo partire viaggiare agosto dopo agosto ...
allontanare ancora un po' le responsabilità come in una crepa in una barca che prima o poi ti allagherà e sarà forse troppo tardi per rimediare partire viaggiare non dimenticare fotografare il mondo in movimento che si ripeterà ma chissà dove chissà quando partire e vivere cercando e ballando si ritmiche diverse e su diversi accenti ballare sopra i fusi orari e sopra i mutamenti di clima scalare la cima e poi scendere a valle una dieci cento mille miglia coi piedi per bagaglio e il mondo per famiglia mangiare le cucine dei paesi più lontani con le forchette con i bastoncini con le mani i paesi più lontani, ma lontani da che lontani da cosa lontani da dove con le radici nel tuo cuore e i rami nell'altrove partire col sole sempre in faccia ad ogni costo agosto dopo agosto...
Viaggiare sentirsi Marco Polo sentirsi molto solo qualche volta sopra un treno dentro uno scompartimento pieno di facce che non sai che non saprai confini di solitudini che non cadranno mai, che tu non rivedrai mai scambiare quattro chiacchiere in lingue che non sai comunicare con un semplice sorriso o con un gesto solo scoprirsi Marco Polo e non sentirsi solo tra gli umani stringere milioni di mani in ogni posto agosto dopo agosto... Viaggiare attraverso il suono, buono, il basso che é un tuono viaggiare attraverso la musica attraverso la cultura la scoperta della natura e di sé, viaggiare nei perché viaggiare in Internet o sopra un jet o in bicicletta o a piedi e muoversi rimanendo fermi sul posto agosto dopo agosto...

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Jovanotti

Fondamentale!!!  

27/08/11

Scioglilingua classici

Sopra la panca la capra campa, sotto la panca la capra crepa.

Apelle figlio d'Apollo fece una palla di pelle di pollo; tutti i pesci vennero a galla per vedere la palla di pelle di pollo, fatta da Apelle, figlio d’Apollo.

Pisa pesa e pesta il pepe al papa;il papa pesa e pesta il pepe a Pisa.

Dietro quel palazzo c'è un povero cane pazzo; date un pezzo di pane a quel povero pazzo cane.

Seren non è, seren sarà: se non sarà sereno si rasserenerà.

Tito, tu m'hai ritinto il tetto, ma non t'intendi tanto di tetti ritinti.

23/08/11

halleluya

Sangria

La sangria (in spagnolo sangría) è una bevanda alcolica a base di vino, spezie e frutta, originaria della Penisola iberica. Della sangria esistono varie ricette, a seconda delle regioni. Comunemente la sangria viene realizzata con il vino rosso, mentre nella Catalogna viene creata con vini spumante o bianchi.

Origine
In origine questa bevanda alcolica e dolce era servita tra i contadini portoghesi, i quali la denominarono col nome sangria, dal sostantivo portoghese sangre, sangue.
Ingredienti

Ingredienti
Una bottiglia di vino rosso corposo di rosso intenso con una ricca gradazione alcolica (in Spagna vengono usati i vini Grenache, Garnacha o Monastrell, prodotti nella zona della Rioja; si possono anche usare un Cannonau di Sardegna, Colline Novaresi, Salice Salentino rosso o Bonarda non frizzante dell'Oltrepò Pavese);
3 pesche gialle;
mezzo limone non trattato;
un'arancia;
un bicchierino di rum o brandy;
2 o 3 cucchiai di zucchero;
3 chiodi di garofano;
qualche pezzetto di scorza di cannella;
una bottiglia di acqua di Seltz (soda water) o gassosa (se la si preferisce più dolce e meno alcolica).
 
Preparazione
Lavare le pesche, tagliarle a spicchi sottili e metterle in una brocca molto capiente. Unire l'arancia ed il limone, non sbucciati ma tagliati a fettine sottili, lo zucchero, la cannella, i chiodi di garofano ed il rum. Mescolare e quindi versare il vino e mettete la brocca in fresco per una nottata. Al momento di servire, aggiungete la soda e qualche cubetto di ghiaccio, e riempire il calice con un po' di frutta.

17/08/11

Ho imparato a sognare

Ho imparato a sognare,
Che non ero bambino
Che non ero neanche un' età
Quando un giorno di scuola
Mi durava una vita
E il mio mondo finiva un pò là
Tra quel prete palloso
Che ci dava da fare
E il pallone che andava
Come fosse a motore
C'era chi era incapace a sognare
E chi sognava già
Ho imparato a sognare
E ho iniziato a sperare
Che chi c'ha avere avrà
Ho imparato a sognare
Quando un sogno è un cannone,
Che se sogni
Ne ammazzi metà
Quando inizi a capire
Che sei solo e in mutande
Quando inizi a capire
Che tutto è più grande
C' era chi era incapace a sognare
E chi sognava già

Tra una botta che prendo
E una botta che dò
Tra un amico che perdo
E un amico che avrò
Che se cado una volta
Una volta cadrò
E da terra, da là m'alzerò

C'è che ormai che ho imparato a sognare non smetterò

Ho imparato a sognare,
Quando inizi a scoprire
Che ogni sogno
Ti porta più in là
Cavalcando aquiloni,
Oltre muri e confini
Ho imparato a sognare da là
Quando tutte le scuse,
Per giocare son buone
Quando tutta la vita
è una bella canzone
C'era chi era incapace a sognare
E chi sognava già

Tra una botta che prendo
E una botta che dò
Tra un amico che perdo
E un amico che avrò
Che se cado una volta
Una volta cadrò
E da terra, da là m'alzerò

C'è che ormai che ho imparato a sognare non smetterò

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Negrita 

13/08/11

Credo

Credo nelle rovesciate di Bonimba, e nei riff di Keith Richards. Credo al doppio suono di campanello del padrone di casa, che vuole l'affitto ogni primo del mese. Credo che ognuno di noi si meriterebbe un padre e una madre che siano decenti con lui almeno finché non si sta in piedi. Credo che un'INTER come quella di Corso, Mazzola e Suarez non ci sarà mai più, ma non è detto che non ce ne saranno altre belle in maniera diversa.  

Credo che non sia tutto qui, però prima di credere in qualcos'altro bisogna fare i conti con quello che c'è qua, e allora mi sa che crederò prima o poi in qualche dio. Credo che se mai avrò una famiglia sarà dura tirare avanti con trecento mila al mese, però credo anche che se non leccherò culi come fa il mio caporeparto difficilmente cambieranno le cose.

Credo che c'ho un buco grosso dentro, ma anche che, il rock n' roll, qualche amichetta, il calcio, qualche soddisfazione sul lavoro, le stronzate con gli amici ogni tanto questo buco me lo riempiono. Credo che la voglia di scappare da un paese con ventimila abitanti vuol dire che hai voglia di scappare da te stesso, e da te stesso non ci scappi nemmeno se sei Eddie Merckx. Credo che non è giusto giudicare la vita degli altri, perché comunque non puoi sapere proprio un cazzo della vita degli altri.

Credo che per credere, certi momenti, ti serva molta energia 

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(Freccia in "Radiofreccia" 1998, Luciano Ligabue)

07/08/11

Maschera

Sono talmente abituato a portare una maschera, che non ricordo più che faccia ho.

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Mauro Adeli
Sono l'addetto alla macchina del tempo