18/01/13

Ricetta Spaghetti con pancetta e peperoni:

ingredienti:
Spaghetti
300g di pancetta a dadini
1 peperone giallo o rosso
20 olive snocciolate
olio per soffrigere
sale e pepe


1-lavate il peperone e tagliatelo a dadini. Soffrigetelo per 10 minuti, ed aggiungete le olive anch'esse tagliate a pezzi ed infine la pancetta. Aggiustate di sale e pepe.

2- Nel frattempo cuocete in acqua salata gli spaghetti. Scolateli al dente e metteteli nella padella con il soffrito e mescolate.

3- Servite

08/01/13

Barza

Una donna rientra a casa e trova il marito a letto con una bella e giovane ragazza.
"Porco schifoso!" gli grida la donna, "Come hai potuto farmi questo, una moglie fedele, la madre dei tuoi figli! Ti lascio immediatamente, chiederò il divorzio!"
E il marito: "Ehi un momento, lascia che almeno ti spieghi una cosa..."
"Va bene, - dice la moglie - tanto queste saranno le tue ultime parole che ascolto..."
Lui comincia: "Stavo entrando in macchina per venire a casa quando si è avvicinata questa ragazza e mi ha chiesto un passaggio. Sembrava smarrita, impaurita e indifesa: mi ha fatto compassione, così l'ho fatta salire in auto. Ho notato che era molto magra, mal vestita e assai sporca.
Mi ha detto che non mangiava da tre giorni! Così, preso dalla compassione, l'ho portata a casa e le ho scaldato gli involtini di carne che avevo preparato per te ieri sera, quelli che non hai mangiato per timore di metter su peso. Beh, li ha divorati in un istante!
Visto che era sporca l'ho invitata a farsi una doccia e mentre era in bagno ho visto che i suoi abiti erano lerci e pieni di buchi: li ho buttati via. Dal momento che aveva bisogno di vestirsi, le ho dato i tuoi jeans di Armani di qualche anno fa, che tu non metti più perché ti sono diventati stretti. Le ho dato anche l'intimo che avevo comprato per il tuo compleanno, ma che non indossi perché dici che ho cattivo gusto.
Le ho dato anche quella camicetta sexy che mia sorella ti ha regalato a Natale ma che non metti per farle un dispetto, e anche quegli stivali che avevi preso in quella costosa boutique ma che non portavi perché in ufficio una ne aveva un paio uguali..."
A questo punto l'uomo tira un lungo respiro e continua: "Mi era così grata per la mia comprensione e aiuto che mentre l'accompagnavo alla porta, mi si è rivolta in lacrime e mi ha chiesto:
"Non c'è qualcos'altro che tua moglie non usa più?"

07/01/13

Che differenza c'é tra avere una morale ed essere moralisti?

La corruzione della moralità - oggi particolarmente in voga - si chiama moralismo. Il moralismo è la scelta unilaterale dei valori per avallare la propria visione delle cose. Normalmente gli uomini capiscono che, senza un certo ordine, non si può concepire la vita, il reale, l'esistere. Ma come definiscono quest'ordine? Considerando la realtà secondo i vari punti di vista da cui partono, la descrivono nei suoi dinamismi stabili e mettono in fila un seguito di principi e di leggi, adempiendo i quali sono persuasi che l'ordine si crei. Ecco allora che si scandiscono, in ogni epoca, le varie proposizioni analitiche in cui la riflessione distende le sue pretese: “Bisogna fare così e così”. I farisei definivano l'ordine con un numero quasi infinito di leggi: da un certo punto di vista il fariseo è l'uomo affezionato all'ordine, il difensore della morale intesa come quell'ordine affermato e delineato, in quanto possibile all'uomo, secondo tutti i suoi dettagli.

Il moralismo si traduce in due sintomi gravi. Il primo è, appunto, il fariseismo. Nessuno è più antievangelico di chi si considera onesto, perchè non ha più bisogno di Cristo. Il fariseo vive senza tensione, perchè stabilisce lui stesso la misura del giusto e la identifica con ciò che crede di poter fare. Come contraccolpo, egli usa la violenza contro chi non è come lui. Il secondo sintomo perciò è la facilità alla calunnia. Da un lato, dunque, giustificazione per se stessi. Dall'altro, odio e condanna del prossimo. (..)

Nel Regno di Dio non c'è nessuna misura, nessun metro. “Nessuno giudichi, perchè Dio solo giudica”. San Paolo dice anche: “Io non giudico nessuno, neanche me stesso”. Solo Dio misura tutti i fattori dell'uomo che agisce e la sua misura è oltre ogni misura: si chiama misericordia, qualcosa per noi di ultimamente incomprensibile. Come l'uomo Gesù che ha detto di coloro che lo uccidevano: “Padre, perdona loro perchè non sanno quello che fanno”: sull'infinitesimo margine della loro ignoranza Cristo costruiva la loro difesa. La nostra imitazione di Lui è nello spazio della misericordia.

Per questo la moralità è una tensione di ripresa continua. Come un bambino che impara a camminare: cade dieci volte, ma tende a sua madre, si rialza e tende. Il male non ci ferma: possiamo cadere mille volte, ma il male non ci definisce, come invece definisce la mentalità mondana, per cui alla fine gli uomini giustificano quello che non riescono a non fare. (..)

--- 
Don Luigi Giussani - da "Generare tracce nella storia del mondo" - Rizzoli
Sono l'addetto alla macchina del tempo