Sono le 14 e un minuto di un qualunque martedì di dicembre... qualunque
come te, come un qualunque altro giorno di una qualunque settimana di un
qualunque mese della nostra vita qualunque di un
anno qualunque.
In quanti siete a riconoscervi in questo fiume grigio di giorni,
trascinati da una corrente non troppo impetuosa... nè fredda nè calda...
suppongo tantissimi, mi ascoltate con incuriosito distacco. Voi etichettate
tutto, non vi stupite più di nulla, siete quelli che mi scrivono "sei un
bluff pure tu jack", ovvero "sei qualunque anche tu, ma un pò meno
qualunque di noi, quindi più fortunato di me, quindi fanculo pure tu".
Vi siete fatti talmente massacrare dalla vita e dalla gente che adesso
fingete di non stupirvi più di nulla per reggere la botta futura... se una
gallina d'oro vi snocciola pepite d'oro per casa, dite "galline d'oro
qualunque", se vi muore papà dite "tanto prima o poi doveva capitare,
perchè piangere?"... se il capo ufficio vi promuove è un atto dovuto, se
vi lascia dove siete "tanto vanno sempre avanti i soliti
raccomandati", se vi licenzia forse avete una speranza. Se un uomo vi
lascia "tanto gli uomini sono tutti stronzi", perchè la vostra
condanna è il cosiddetto realismo, ma l'essere degli adulti qualunque non è realismo,
è noia.
Io sono un cattivo maestro ,lo sapete, per cui non dovete assolutamente
darmi retta... purtroppo sono un dj parlante, perciò tra un disco e l'altro io
parlo, e ora voglio parlarvi di un verbo e un aggettivo che amo assai : il
verbo è osare e l'aggettivo è ardito. Sono entrambi desueti come l'olivetti
lettera 32 e la camicia da notte di mia nonna. Osare significa innanzitutto
prevedere che esiste una terza via tra una vita qualunque e una vita
straordinaria e si chiama miracolo, ed è un mistero qualunque della nostra
vita... perchè capita a tutti, inevitabilmente... e può essere una sconosciuta
che scende dall'autobus e potete fermarla, e se lo farete e se sarete
convincenti la vostra vita cambierà dal giorno alla notte, o essere
un'opportunità da cogliere al balzo.
Osare è capovolgere l'universo conosciuto... non è difficile, anzi...
sarebbe una cosa naturale ma se non vi siete preparati allo straordinario della
vita non lo riconoscerete mai nell'attimo che passa. O seppure lo riconoscerete
lo banalizzerete... o ci sghignazzerete su e la prossima volta quel treno farà
un girò più largo, e vi fischierà nelle orecchie senza fermarsi.
Ma osare non basta, bisogna essere arditi : rifare per l'undicesima
volta la stessa cosa che non ci è riuscita mai... roba da kamikaze vero? ma se
vi siete scornati 10 volte,scusate... cosa vi costa l'undicesima? c'è un sacco
di gente che dice " chi io? no grazie...ho già dato" e si sente assai
figa... adulta e liberata. Invece è deportata nel lager di se stessi... è al
tempo stesso kapò e vittima e quel che è peggio, inconsapevole o finge di
esserlo finchè lo diventa davvero. Non sa di essere il proprio cane lui, si
lamenta di essere uno qualunque, accusa gli altri o il destino di un'esistenza
in grigio mentre la gabbia in fondo gli piace, lo rassicura... e lo distrugge.
Ma di questo ci si accorge sempre troppo tardi.
E questa è la gente che non vuol più soffrire... in realtà soffre
uguale. E la domanda è: meglio una goccia di veleno al giorno o tutta la fiala
di cicuta in una botta sola in cambio di qualche straordinario giorno felice?
Mi piace osare, mi piace essere ardito quando ci riesco anche se a
volte faccio figuracce orribili e mi sento come un bambino che se l'è fatta
addosso. So che è esattamente questo il prezzo da pagare... certo, può darsi
che la pallina non entri in buca mai, che tu sorrida a 365 uomini alla fermata
dell'autobus uno al giorno per una anno e non sia mai lui, e il miglior
complimento che raccogli è troia. Ma è più terribile non averlo fatto,non
averci provato,non aver osato... e questo vale per tutto, dagli affetti alla
politica ed è il manifesto contrario a quelli che dicono "macchè ci credi
ancora??tanto non cambierà mai niente".
Si è molto soli quando si osa, e gli arditi sono sempre meno, così è
più difficile trovare un compagno o una compagna di volo. Ma anche qui c'è una
domanda da porvi... che ve ne fate di una qualunque? anche da vecchi... da
cadenti... una moglie o un marito infermiere sono quanto di più avvelenato esista
al mondo... perchè se non c'è amore vi rinfacceranno ogni loro repsiro ogni
loro premura... ogni loro iniezione, ogni minestra riscaldata. Esattamente ogni
gesto qualunque.
No, grazie... preferisco l'impeccabile disperazione di uno sfizio o un
cartone come casa per le strade del mondo, possibilmente una strada nei
capolinea degli autobus o nei pressi della stazione.
Essere arditi non significa non essere previdenti...bisogna saper
moltiplicare le possibilità che il miracolo avvenga, perchè in realtà sono 3 le
esperessioni che amo: un verbo,un aggettivo e una parola. OSARE,AUDACE E
SPERANZA, che è una parola di guerra... e non di pace... di fuoco. Speranza è
una parola da combattimento, perchè da quell'autobus un giorno scenderà un
essere speciale o una notizia da afferrare al volo... o polvere e nulla, e in
tutti casi in questa lunghissima attesa vagabonda io sarò diventato un uomo
fantastico.
Hai una sola vita... ed è questa. Diventa irripetibile anche tu...
Jack Folla