17/11/15

Crescere i figli secondo i principi di madre natura

[...] Per la crescita dei bambini Madre Natura ha stabilito alcuni principi immutabili che, se seguiti:
– ti permettono di eliminare qualsiasi dubbio rispetto alla cosa migliore da fare per tuo figlio, per esempio se è ora di togliere il pannolino, di farlo dormire da solo o di lasciarlo uscire con gli amici.
– Ti permettono di fare le cose giuste al momento giusto, e dunque di vivere in armonia, di guadagnare tempo prezioso, di far sentire tuo figlio amato e rispettato, risparmiandoti le numerose situazioni in cui di solito esprime il suo disagio (capricci inclusi).
Quali sono i principi di Madre natura? [...]

Primo principio secondo natura: osservazione

[...] Il nostro problema è che oggi siamo convinti che i bambini siano creature da istruire, informare, plasmare in base a regole e comportamenti astratti che ci sono stati tramandati, e questo è uno dei primi grandi ostacoli per un genitore che voglia instaurare un rapporto armonioso e autentico con il figlio.
Tuo figlio è un vaso pieno. Questo vale anche quando deve imparare o abituarsi a vivere una cosa nuova: dentro di lui si formano già impulsi e intuizioni su come fare o perché fare certe cose e non altre. Quando lo vedi interessato a qualcosa, quando lo vedi assorto in un’attività specifica, per esempio a giocare per ore al meccanico, sta solo mettendo in pratica, sperimentando e verificando qualcosa che è già avvenuto dentro di lui. 
Assecondalo sempre: la possibilità di verificare fuori quello che ha già visto dentro di sé è uno dei pilastri per mantenere alta la sua autostima e la sua fiducia in se stesso. Forse ti sarà più facile capirlo se pensi a questo: tuo figlio non riceve lezioni o istruzioni da te per imparare a mangiare, a parlare, a camminare, a correre, a osservare o ad afferrare qualcosa. Eppure nel tempo lo fa, e lo fa benissimo.
Tu semplicemente gli dai l’esempio e lo assecondi. Perché non dovrebbe valere lo stesso discorso per tutte le cose che deve ancora “imparare”?

Secondo principio secondo natura: assorbimento incondizionato e imitazione

Ci sono altri due meccanismi che la natura ha previsto per il bambino quando si tratta di imparare (dalle cose più basilari, come mangiare, muoversi, afferrare, tagliare, scrivere o leggere, alle cose più complesse come accogliere i sentimenti, esprimere le emozioni, usare un certo tipo di linguaggio, interagire con gli altri ecc.): l’assorbimento incondizionato e l’imitazione.
Il bambino, in particolare nei primi sette anni di vita, assorbe in modo incondizionato tutto ciò che vive e percepisce nell’ambiente familiare circostante (in particolare da mamma e papà). È come una spugna immersa in una bacinella d’acqua. E come la spugna, che non può scegliere se bagnarsi o restare asciutta e nemmeno quanto impregnarsi, così lui assorbe ciò che accade all’esterno senza riuscire a filtrarlo.
Assorbe i comportamenti di mamma e papà, le loro abitudini, le loro emozioni, i loro pensieri, i loro modi di fare. Se questi sono adeguati, armonici, sereni, amorevoli, efficaci, anche i suoi lo saranno. Un meccanismo meraviglioso e perfetto, che permette a ciascun individuo di imparare moltissimo in pochissimo tempo pur disponendo di risorse e competenze limitate (quali possono essere quelle del bambino a confronto di quelle di un adulto).
Ma tuo figlio non si limita a questo. Quante volte l’hai visto correrti dietro affannato dicendo: “Anche io”, “lo voglio anch’io”, “voglio provare anch’io”, “lo faccio anch’io”? Questo desiderio/bisogno impellente di imitare le persone di cui si fida è un altro grandioso strumento che gli permette di imparare moltissime cose divertendosi, senza sforzo e in modo del tutto naturale. Fai in modo che trascorra molto tempo con te (nei limiti del possibile) e, quando è possibile, lascia che faccia quello che fai tu (a modo suo, giocando e divertendosi).

Terzo principio secondo natura: sensibilità e sensitività

Ci sono altre due caratteristiche essenziali che a volte diamo per scontate. I bambini sono ipersensibili alla vita, alle emozioni, ai sentimenti: sviluppano una naturale empatia con piante, animali ed esseri umani, adulti e coetanei. Sono rispettosi, collaborativi, amanti del bello, del buono, del giusto.
Sono sensitivi: colgono i pensieri delle persone che hanno attorno, le loro emozioni e i loro stati d’animo, spesso arrivando anche ad anticipare e a verbalizzare gli eventi prima che accadano. Chi più chi meno, ogni bambino gode di queste caratteristiche innate. Il problema è che gli adulti non lo sanno e pensano che sia una macchina da far funzionare, un piccolo “selvaggio” da indottrinare, che deve imparare a comportarsi per poter stare al mondo (tutti preconcetti e condizionamenti che poco hanno a che fare con la natura e i bisogni del bambino). Con la conseguenza che, spesso, il bambino si adatta al prototipo che gli viene imposto.
[...]
Pur di ricevere amore e gratificazione, finisce per dimenticare se stesso e per adattarsi a ciò che mamma e papà vogliono. È il caso dei bambini che non esprimono i loro sentimenti ma poi si ammalano, che stanno sempre zitti e buoni ma poi balbettano o sviluppano tic, che sorridono e dicono che va tutto bene ma soffrono di allergie o di bronchiti croniche, che cercano in tutti i modi di adattarsi ma vengono definiti iperattivi, che scelgono scuole o mestieri per fare contenti i genitori e poi si alienano con alcol e spinelli.
(tratto dal post pubblicato su www.eticamente.net ad opera Roberta Cavallo e Antonio Panarese)
Sono l'addetto alla macchina del tempo