27/12/11

Troppo amore

Non esiste il "troppo amore", l'amore è come la morte: o sei innamorato o non sei innamorato, o sei morto o non sei morto. Non si dice "è troppo morto"... no, non è "troppo morto". Uno è morto o non è morto, l'amore e la morte sono uguali!

---
Roberto Benigni 

17/12/11

...

c'è un sole stupendo
ogni minuto è perso
siamo stupidi

servono grandi nuvole
per guadagnare tempo
e rinsavire

13/12/11

Fagottini al prosciutto

Ingredienti

250 gr. di prosciutto cotto in una sola fatta, 125 gr. di ricotta, 1 cipolla , 2/3 cucchiai di salsa di pomodoro, 600 gr. di pasta per la pizza.

Preparazione

Affettare la cipolla e farla soffriggere in poco olio; nel frattempo tritare il prosciutto ed aggiungere la ricotta e la salsa di pomodoro in modo che l'impasto risulti morbido; aggiungere la cipolla ed amalgamare al composto (volendo aggiungere anche dei funghi secchi precedentemente ammorbiditi in acqua tiepidi e fatti cuocere con le cipolle) stendere la pasta per la pizza e ricavarne tanti dischetti con l'apposita forma o con un bicchiere capovolto leggermente infarinato.
Riempite ogni dischetto con il composto ottenuto e ripegateli su se stessi in modo da formare delle mezzelune schiacciando bene ai lati.
Appoggiarli sulla placca del forno leggermente unta e cuocere in forno a 200/220 gradi per 20 minuti circa (controllare la doratura della pasta).
Servire tiepidi.


07/12/11

Narciso

Chiunque tu sia,
ragazzo,
esci dall'acqua
e vienimi incontro!
perchè hai deciso di farmi soffrire?
perchè mi sfuggi?
perchè fai di tutto per sottrarti al mio amore?
eppure quando ti tendo le braccia
anche tu me le tendi
e quando sorrido
anche tu mi sorridi
e quando piango
tu piangi
e mischi le tue lacrime alle mie
nella medesima acqua

01/12/11

Mio padre diceva sempre...

...che la canzone perfetta esiste, ed è semplicemente quella che ti viene da fischiettare sotto la doccia!!!

27/11/11

l'orlo della pietra giapponese

ero in viaggio
ora sono di ritorno dalla vita
e adesso che finalmente
la mia pelle può accascarsi
mi potrò concedere un lungo bagno caldo
al sale profumato

posiziono le candele
dove ricordo l'ombra delle tue mani
e lascio che il posacenere si innumidisca
al suono di Chopin
e col suono dello stereo
vicino quanto basta
per avere un valido motivo
vicino quanto basta

più tardi ti scriverò una lettera
con il cuore ancora bagnato
con parole scivolose
sulla pietra venuta dall'oriente
e sull'orlo, sul precipizio,
vicino quanto basta

e voi che potete,
date una possibilità
ad una bolla di sapone
prima di distruggerla

datele una vera chance
prima di sottomettervi
così una bolla è una pietra
vicino quanto basta

---
Mauro Adeli 

23/11/11

PROVERBI VENETI - VOL. 3

Lège venesiana,
dura na setimana;
lège visentina,
dura da la sera a la matina;
lège de Veròna,
dura na tèerza a nona.
Brèsa pòl e no vòl,
Verona vòl e no pol,
Vincènsa pòl e vòl
Pàdoa nè pòl nè vòl.
Pantalòn paga per tuti!
Prima Venesiani e po cristiani.

22/11/11

Fazzoletto

Alzarsi di notte, andare in cucina, prendere uno scottex e portarlo alla proprio compagna perchè si soffi il naso...... e non ricordare d'averlo fatto... questo è sonnambulismo di quello strano... :)

07/11/11

Cantautori

"Questi cantatutori, che cantano l'amore, cantano di quanto bene vanno le cose, della potenza del creato... ma impiccatevi o cominciate a vivere, far fatica ad arrivare a fine mese, far fatica ad aver una donna, un lavoro decente ecc ecc... toglietevi quel sorriso ebete dalla faccia e cominciate a parlare con la gente!!! ...possibilmente davanti ad un bicchiere..."

---
Spigo vs Cantautori 

27/10/11

Lo ripetava continuamente la mia professoressa

Fama di loro il mondo esser non lassa;
misericordia e giustizia li sdegna:
 non ragioniam di lor, ma guarda e passa.

23/10/11

PROVERBI VENETI - VOL. 2

Sti tosatei fa un baito da mati.
El me par un gheto de venessia.
El me par un babau co tuta chea caveada in tea testa.
Ea xe furba fà na bolpe, nissun ghea fa a imbroiarla.
El ga na testa come un baciro.
No darghe bado, el parla perchè el ga a boca.
Soto el fogher gera pien de bacoli, parea scarpanse.
E suche vode e sta sora acqua.

17/10/11

!!!

"Credo che le ragazze più belle siano le ragazze felici."

---
Audrey Hepburn 

13/10/11

Opere viste in Arena di Verona:

Madama Butterfly di Puccini
Tosca di Puccini
Le Nozze di Figaro, ossia la folle giornata di Wolfgang Amadeus Mozart
Il barbiere di Siviglia di Rossini
Turandot di Puccini
Carmen di Bizet

inoltre: 
Il gobbo di notre damme di Cocciante
Giulietta e Romeo di Cocciante

27/09/11

Wanted

"Questo non sono io che realizzo il mio destino. Questo non sono io che seguo le orme di mio padre. E decisamente questo non sono io che salvo il mondo. Questo non sono io… e` soltanto un’esca del cazzo! Questo sono io! Che riprendo il controllo, da Soun, dalla confraternita, da Jenis, dai rapporti sul fatturato, dalle tastiere ergonomiche, dalle fidanzate che mi cornificano, dai migliori amici di merda, questo sono io che riprendo il controllo della mia vita! E VOI, COSA AVETE FATTO ULTIMAMENTE?"

17/09/11

Esercizi con tante ERRE:

Orrore, orrore! Un ramarro verde su un muro marrone.

Pure Pelé partì per il Perù però perì per il puré.

Per Robespierre, instauratore del terrore era un terribile errore irrorare col verderame un raro ramarro marrone.

Tigre contro tigre.

Tre tigri contro tre tigri.

Se la serva non ti serve, a che serve che ti serva di una serva che non serve? Serviti di una serva che serve
e se questa non ti serve, serviti dei miei servi.

Tigre contro tigre che tragedia.

Porta aperta per chi porta, chi non porta parta pure; per chi porta porta aperta, parta pure chi non porta.

Trentatré trentini entrarono a Trento, tutti e trentatré trotterellando.

Nell'anfratto della grotta
trentatré gretti gatti si grattano.

Un empio imperator di un ampio impero scoppiar fece una guerra per un pero; credeva conquistare il mondo intero l’imperator, ma perse l’ampio impero.

Una rana nera nera sulla rena errò una sera, una rara rana bianca sulla rena errò un pò stanca.

S'odon l'abitator dell'oltretomba
il rauco suon della tartarea tromba.

13/09/11

Lo scultore stanco

Guido piano in salita
l'eucalipto nella mente
rende un suono più assordante

Non ho fatto nulla,

ma l'odio incide l'anima
è uno scultore stanco

Guido piano rilassato
il profumo della menta
Odore di ricordi cattivi

Chiudo gli occhi un istante
solo respiro, un minuto
solo battito di cuore
un minuto

Chiudo gli occhi quanto basta
fisso uno sconosciuto
i miei occhi nei suoi occhi
uno specchio

07/09/11

TI AMO (in tutte le lingue del mondo)

Inglese I love you
Italian ti amo; ti voglio bene
Spanish te amo; te quiero
French je t'aime
German ich liebe dich
Russian я люблю тебя ; я тебя люблю ; я вас люблю
Arabic أنا أحبك
Afrikaans ek het jou lief
Albanian te dua
Aragones t'aimo
Azeri (Latin Script) mən səni sevirəm
Basque maite zaitut
Berber *te amo??
Bergamasco ta ole be
Brazilian Portuguese amo você ; te amo
Breton da garout a ran ; karout a ran ac'hanout ; me a gar ac'hanout ; me zo sot ganit
Bulgarian обичам те
Calabrese ti vogliu beni
Catalan t'estimo
Corsican ti amu
Croatian volim te
Czech miluji tě
Danish jeg elsker dig
Dutch ik hou van jou ; ik hou van je
Esperanto mi vin amas
Estonian ma armastan sind
Fanese te voj ben
Finnish minä rakastan sinua
Flemish ik zie je graag ; ik hou van je
Frisian ik hâld van dy
Furlan ti ami
Galego Eonaviego quérote ; ámote
Galician quérote ; ámote
Greek σε αγαπώ
Guarani rohaihu
Hausa Inàa sôo kì
Hawaiian Aloha I'a Au Oe
Hebrew אני אוהב אותך ; אני אוהבת אותך
Hungarian szeretlek
Icelandic *ti voglio bene??
Iluko ay-ayaten ka
Indonesian saya cinta padamu
Irish tá mé i ngrá leat
Kannada naanu ninnanu preethisuthene ; naanu ninnanu mohisuthene
Latin ego amo te
Latvian es tevi mîlu
Lithuanian as tave myliu
Lombardo Occidentale te ami
Lombardo Orientale te voi be
Luxembourgish Ech hun Dech gäer
Macedonian *Te Sakam??
Maltese Jien inhobbok
Maori кa aroha ki a koe
Mapunzugun inchepoyeneimi
Mudnés a-t vói bèin
Napulitano te voglie bbene
Norwegian jeg elsker deg
Occitan que t'aimi
Persian دوستت دارم ; به تو عشق می ورزم ; عاشقت هستم ; عاشقتم
Piemontese te ami
Polish kocham cię
Portuguese amo-te ; eu te amo
Quechua *peru??
Rapanui hanga rahi a'au kia koe
Romagnolo a-t vói bèin
Roman te amo
Romanian te iubesc
Sanskrit *I am who I am??
Sardinian Campidanesu *ti ollu bei??
Schwäbisch i moag De
Scots Gaelic tha gaol agam ort
Serbian волим те
Sicilian ti vogghiu beni
Slovak lubim ta
Slovenian ljubim te
Swedish jag älskar dig
Swiss German Ich han Di gärn
Tagalog mahal kita
Tamil naan unnai kaadhalikkiren ; naan unnai virumbugiren ; naan unnai nesikkiren
Tatar мин син яратам
Triestino *te amo ; te voi ben
Turkish seni seviyorum
Ukrainian я кохаю тебе ; я люблю тебе
Urdu میں تم سے پیار کرتا/تی ہوں
Uzbek мен сени севаман
Valencian te vullc ; t'ame
Venetian te vojo ben
Vietnamese anh yêu em
Wallon dji vs voe voltî
Welsh 'rwy' i'n dy garu di
Yiddish Ikh hob dikh lib ; ikh hob dikh holt ; ikh hob dikh gern

29/08/11

Marco Polo

Viaggiare partire viaggiare viaggiare partire Viaggiare partire viaggiare partire partire viaggiare viaggiare partire partire viaggiare non fermarsi mai chilometri che sotto il culo passano e allontanano i guai viaggiare, vedere tutti gli angoli della terra rincorrere le estati farsi rincorrere dalla guerra che hai nel cuore correre più veloce del dolore come un jet supersonico precedere il tuo stesso rumore e fare in modo che non ti raggiunga mai viaggiare al volante di una macchina scassata che per ogni chilometro in più é un gloria al padre e fare una telefonata a tua madre, dire é tutto a posto ritorno per Natale ad ogni costo partire viaggiare agosto dopo agosto ...
allontanare ancora un po' le responsabilità come in una crepa in una barca che prima o poi ti allagherà e sarà forse troppo tardi per rimediare partire viaggiare non dimenticare fotografare il mondo in movimento che si ripeterà ma chissà dove chissà quando partire e vivere cercando e ballando si ritmiche diverse e su diversi accenti ballare sopra i fusi orari e sopra i mutamenti di clima scalare la cima e poi scendere a valle una dieci cento mille miglia coi piedi per bagaglio e il mondo per famiglia mangiare le cucine dei paesi più lontani con le forchette con i bastoncini con le mani i paesi più lontani, ma lontani da che lontani da cosa lontani da dove con le radici nel tuo cuore e i rami nell'altrove partire col sole sempre in faccia ad ogni costo agosto dopo agosto...
Viaggiare sentirsi Marco Polo sentirsi molto solo qualche volta sopra un treno dentro uno scompartimento pieno di facce che non sai che non saprai confini di solitudini che non cadranno mai, che tu non rivedrai mai scambiare quattro chiacchiere in lingue che non sai comunicare con un semplice sorriso o con un gesto solo scoprirsi Marco Polo e non sentirsi solo tra gli umani stringere milioni di mani in ogni posto agosto dopo agosto... Viaggiare attraverso il suono, buono, il basso che é un tuono viaggiare attraverso la musica attraverso la cultura la scoperta della natura e di sé, viaggiare nei perché viaggiare in Internet o sopra un jet o in bicicletta o a piedi e muoversi rimanendo fermi sul posto agosto dopo agosto...

---
Jovanotti

Fondamentale!!!  

27/08/11

Scioglilingua classici

Sopra la panca la capra campa, sotto la panca la capra crepa.

Apelle figlio d'Apollo fece una palla di pelle di pollo; tutti i pesci vennero a galla per vedere la palla di pelle di pollo, fatta da Apelle, figlio d’Apollo.

Pisa pesa e pesta il pepe al papa;il papa pesa e pesta il pepe a Pisa.

Dietro quel palazzo c'è un povero cane pazzo; date un pezzo di pane a quel povero pazzo cane.

Seren non è, seren sarà: se non sarà sereno si rasserenerà.

Tito, tu m'hai ritinto il tetto, ma non t'intendi tanto di tetti ritinti.

23/08/11

halleluya

Sangria

La sangria (in spagnolo sangría) è una bevanda alcolica a base di vino, spezie e frutta, originaria della Penisola iberica. Della sangria esistono varie ricette, a seconda delle regioni. Comunemente la sangria viene realizzata con il vino rosso, mentre nella Catalogna viene creata con vini spumante o bianchi.

Origine
In origine questa bevanda alcolica e dolce era servita tra i contadini portoghesi, i quali la denominarono col nome sangria, dal sostantivo portoghese sangre, sangue.
Ingredienti

Ingredienti
Una bottiglia di vino rosso corposo di rosso intenso con una ricca gradazione alcolica (in Spagna vengono usati i vini Grenache, Garnacha o Monastrell, prodotti nella zona della Rioja; si possono anche usare un Cannonau di Sardegna, Colline Novaresi, Salice Salentino rosso o Bonarda non frizzante dell'Oltrepò Pavese);
3 pesche gialle;
mezzo limone non trattato;
un'arancia;
un bicchierino di rum o brandy;
2 o 3 cucchiai di zucchero;
3 chiodi di garofano;
qualche pezzetto di scorza di cannella;
una bottiglia di acqua di Seltz (soda water) o gassosa (se la si preferisce più dolce e meno alcolica).
 
Preparazione
Lavare le pesche, tagliarle a spicchi sottili e metterle in una brocca molto capiente. Unire l'arancia ed il limone, non sbucciati ma tagliati a fettine sottili, lo zucchero, la cannella, i chiodi di garofano ed il rum. Mescolare e quindi versare il vino e mettete la brocca in fresco per una nottata. Al momento di servire, aggiungete la soda e qualche cubetto di ghiaccio, e riempire il calice con un po' di frutta.

17/08/11

Ho imparato a sognare

Ho imparato a sognare,
Che non ero bambino
Che non ero neanche un' età
Quando un giorno di scuola
Mi durava una vita
E il mio mondo finiva un pò là
Tra quel prete palloso
Che ci dava da fare
E il pallone che andava
Come fosse a motore
C'era chi era incapace a sognare
E chi sognava già
Ho imparato a sognare
E ho iniziato a sperare
Che chi c'ha avere avrà
Ho imparato a sognare
Quando un sogno è un cannone,
Che se sogni
Ne ammazzi metà
Quando inizi a capire
Che sei solo e in mutande
Quando inizi a capire
Che tutto è più grande
C' era chi era incapace a sognare
E chi sognava già

Tra una botta che prendo
E una botta che dò
Tra un amico che perdo
E un amico che avrò
Che se cado una volta
Una volta cadrò
E da terra, da là m'alzerò

C'è che ormai che ho imparato a sognare non smetterò

Ho imparato a sognare,
Quando inizi a scoprire
Che ogni sogno
Ti porta più in là
Cavalcando aquiloni,
Oltre muri e confini
Ho imparato a sognare da là
Quando tutte le scuse,
Per giocare son buone
Quando tutta la vita
è una bella canzone
C'era chi era incapace a sognare
E chi sognava già

Tra una botta che prendo
E una botta che dò
Tra un amico che perdo
E un amico che avrò
Che se cado una volta
Una volta cadrò
E da terra, da là m'alzerò

C'è che ormai che ho imparato a sognare non smetterò

---
Negrita 

13/08/11

Credo

Credo nelle rovesciate di Bonimba, e nei riff di Keith Richards. Credo al doppio suono di campanello del padrone di casa, che vuole l'affitto ogni primo del mese. Credo che ognuno di noi si meriterebbe un padre e una madre che siano decenti con lui almeno finché non si sta in piedi. Credo che un'INTER come quella di Corso, Mazzola e Suarez non ci sarà mai più, ma non è detto che non ce ne saranno altre belle in maniera diversa.  

Credo che non sia tutto qui, però prima di credere in qualcos'altro bisogna fare i conti con quello che c'è qua, e allora mi sa che crederò prima o poi in qualche dio. Credo che se mai avrò una famiglia sarà dura tirare avanti con trecento mila al mese, però credo anche che se non leccherò culi come fa il mio caporeparto difficilmente cambieranno le cose.

Credo che c'ho un buco grosso dentro, ma anche che, il rock n' roll, qualche amichetta, il calcio, qualche soddisfazione sul lavoro, le stronzate con gli amici ogni tanto questo buco me lo riempiono. Credo che la voglia di scappare da un paese con ventimila abitanti vuol dire che hai voglia di scappare da te stesso, e da te stesso non ci scappi nemmeno se sei Eddie Merckx. Credo che non è giusto giudicare la vita degli altri, perché comunque non puoi sapere proprio un cazzo della vita degli altri.

Credo che per credere, certi momenti, ti serva molta energia 

---
(Freccia in "Radiofreccia" 1998, Luciano Ligabue)

07/08/11

Maschera

Sono talmente abituato a portare una maschera, che non ricordo più che faccia ho.

--- 
Mauro Adeli

27/07/11

Friday I'm In Love

I don't care if Monday's blue
Tuesday's grey and Wednesday too
Thursday I don't care about you
It's Friday I'm in love

Monday you can fall apart
Tuesday Wednesday break my heart
Thursday doesn't even start
It's Friday I'm in love

Saturday wait
And Sunday always comes too late
But Friday never hesitate...

I don't care if Mondays black
Tuesday Wednesday heart attack
Thursday never looking back
It's Friday I'm in love

Monday you can hold your head
Tuesday Wednesday stay in bed
Or Thursday watch the walls instead
It's Friday I'm in love

Saturday wait
And Sunday always comes too late
But Friday never hesitate...

Dressed up to the eyes
It's a wonderful surprise
To see your shoes and your spirits rise
Throwing out your frown
And just smiling at the sound
And as sleek as a shriek
Spinning round and round
Always take a big bite
It's such a gorgeous sight
To see you eat in the middle of the night
You can never get enough
Enough of this stuff
It's Friday
I'm in love

23/07/11

PROVERBI VENETI - VOL. 1

L'amor non xe polenta

Chi se sposa per far fortuna, el xè più tondo, de la luna.

Chi ga tempo e tempo aspeta, non fa mai cosa perfeta

Chi parla poco e de raro, a tuti el xe caro

Chi vol pescar del bon pese, bisogna che ' l se bagna le braghesse

Chi ga paura dell'onda che l'se tegna visin la sponda

17/07/11

Io voglio del ver la mia donna laudare

Io voglio del ver la mia donna laudare
ed assemblarli la rosa e lo giglio:
più che stella diana splende e pare,
e ciò ch' è lassù bello a lei somiglio.

Verde river' a lei rasembro e l'âre
tutti color di fior', giano e vermiglio,
oro ed azzurro e ricche gioi per dare:
medesmo Amor per lei rafina meglio.

Passa per via adorna, e sì gentile
ch' abassa orgoglio a cui dona salute,
e fa 'l de nostra fé se non la crede;

e no-lle pò apressare om che sia vile;
ancor ve dirò c'ha maggior virtute:
null'om pò mal pensar fin che la vede

---
Guido Guinizzelli  

07/07/11

Arbeit macht frei

"Senza il soldino, la scimmietta non fa lo spettacolino"

---
Mauro Adeli 

03/07/11

Il tempo...

In un giorno dell'uomo stanno i giorni del tempo,
da quell'inconcepibile giorno iniziale
in cui un terribile Dio prefissò i giorni e le agonie,
fino a quell'altro, in cui l'onnipresente fiume
del tempo umano tornerà alla sua fonte, che è l'Eterno,
ed avrà fine nel presente il futuro, l'ieri,
quel che adesso è mio.
Tra l'alba e il tramonto è compresa la storia universale...



---
(J.L. Borges)

01/07/11

Regression

“Close your eyes and begin to relax. Take a deep breath, and let it out slowly. Concentrate on your breathing. With each breath you become more relaxed. Imagine a brilliant white light above you, focusing on this light as it flows through your body. Allow yourself to drift off as you fall deeper and deeper into a more relaxed state of mind. Now as I count backward from ten to one, you will fill more peaceful, and calm. Ten. Nine. Eight. Seven. Six. You will enter a safe place where nothing can harm you. Five. Four. Three. Two. If at any time you need to came back, all you must do is open your eyes. One.”

Safe in the light that surrounds me
Free of the fear and the pain
My subconscious mind
Starts spinning through time
To rejoin the past once again

Nothing seems real
I`m starting to feel
Lost in the haze of a dream

And as I draw near
The scene becomes clear
Like watching my life on a screen

Hello Victoria so glad to see you
My friend

---
John Petrucci - Dream Theater

27/06/11

Torta salata cotto e formaggio

Ingredienti

1 rotolo di pasta sfoglia, 3 uova battute con 1/2 bicchiere di latte, 150 gr prosciutto cotto o affumicato, 200 gr mozzarella affettata sottile o altro formaggio che fonde, 50 gr burro, 5 cucchiai abbondanti grana grattuggiato, sale e pepe.


Preparazione
Foderare una teglia tonda con la pasta e bucherellare il fondo con la forchetta, disporre uno strato di prosciutto sopra il formaggio scelto qualche fiocco di burro, versare le uova battute con latte o panna salare e pepare.
Spolverizzare con il grana grattugiato e terminare con il burro a fiocchetti.
Cuocere forno caldo a 180 gradi per 35-40 minuti. 

21/06/11

Fate battere i vostri cuori

“Signora Presidente e amici, non credo di dovermi scusare con voi per il fatto che sono costretto a parlare in una lingua straniera. Chissà se questi altoparlanti porteranno la mia voce fino ai confini di questo immenso pubblico. Quelli di voi che sono lontani possono alzare la mano, se sentono quello che dico? Sentite? Bene. Bene, se la mia voce non vi giunge, non è colpa mia, ma colpa degli altoparlanti. Quello che volevo dirvi è che non devo scusarmi. Non oso, visti tutti i delegati che si sono riuniti qua da tutta l’Asia, e gli osservatori – ho imparato questa parola pronunciata da un amico americano che disse: “Non sono un delegato, sono un osservatore”. Di primo impatto con lui, vi assicuro, pensavo venisse dalla Persia, ma ecco davanti a me un americano e gli dico: “Sono terrorizzato da te, e vorrei che mi lasciassi stare”. Potete immaginare un americano che mi lasci stare? Non lui e, quindi, ho dovuto parlargli. Quello che volevo dirvi è che il mio idioma per me madrelingua, non lo potete capire, e non voglio insultarvi insistendo su di esso. Il linguaggio nazionale, Hindustani, ci metterà tanto tempo prima di rivaleggiare con un linguaggio internazionale. Se ci deve essere rivalità, c’è rivalità tra francese e inglese. Per il commercio internazionale, indubbiamente l’inglese occupa il primo posto. Per discorsi e corrispondenza diplomatici, sentivo dire quando studiavo da ragazzo che il francese era la lingua della diplomazia e se volevi andare da una parte all’altra dell’Europa dovevi provare ad imparare un po’ di francese, e quindi ho provato ad imparare qualche parola di francese per riuscire a farmi capire. Comunque, se ci deve essere rivalità, la rivalità potrebbe nascere tra francese e inglese. Quindi, avendo imparato l’inglese, è naturale che faccia ricorso a questa parlata internazionale per rivolgermi a voi.
Mi chiedevo di cosa dovessi parlarvi. Volevo raccogliere i miei pensieri, ma lasciate che sia onesto con voi, non ne ho avuto il tempo.
Però ieri ho comunque promesso che avrei provato a dirvi qualche parola.
Mentre venivo con Badshah Khan, ho chiesto un piccolo pezzo di carta ed una matita. Ho ricevuto una penna invece di una matita. Ho provato a scarabocchiare qualche parola. Vi spiacerà sentirmi dire che quel pezzo di carta non è qui con me. Ma questo non importa, ricordo cosa volevo enunciare, e mi sono detto: “I miei amici non hanno visto la vera India, e non ci stiamo incontrando in una conferenza nel cuore della vera India”.
Delhi, Bombay, Madras, Calcutta, Lahore – queste sono tutte grandi città e quindi, hanno subito l’influenza dell’Occidente, sono state fatte, magari eccetto Delhi ma non New Delhi, sono state fatte dagli inglesi. Poi ho pensato ad un breve saggio – credo che dovrei chiamarlo così – che era in francese. Era stato tradotto per me da un amico anglo-francese, e lui era un filosofo, era anche un uomo altruista e diceva che mi aveva dato la sua amicizia senza che io lo conoscessi, perché lui parteggiava per le minoranze ed io rappresentavo, assieme ai miei connazionali, una minoranza senza speranze, e non solo senza speranze ma una minoranza disprezzata.
Se gli europei del Sudafrica mi perdonano per quello che dico, eravamo tutti “coolies” [lavoratore non qualificato a basso costo]. Io ero un insignificante avvocato “coolie”. A quei tempi non avevamo dottori “coolie”, non avevamo avvocati “coolie”. Ero il primo nel campo. Ma sempre un “coolie”. Magari sapete cosa si intende con la parola “coolie” ma questo mio amico, si chiamava Krof – sua madre era francese, suo padre inglese – disse: “Voglio tradurre per te una storia francese”.
Mi perdonerete, chi di voi sa la storia, se nel ricordarla faccio degli errori qua e là, ma non ci sarà nessun errore nell’avvenimento principale.
C’erano tre scienziati e – ovviamente è una storia inventata – tre scienziati uscirono dalla Francia, uscirono dall’Europa alla ricerca della “Verità”. Questa era la prima lezione che mi aveva insegnato quella storia, che se bisogna cercare la verità, non la si trova su suolo europeo. Quindi, indubbiamente neanche in America.
Questi tre grandi scienziati andarono in parti diverse dell’Asia. Uno trovò la strada per l’India e diede inizio alla sua ricerca. Raggiunse le cosiddette città di quei tempi. Naturalmente, ciò avvenne prima dell’occupazione inglese, prima anche del periodo Mughal, così è come ha illustrato la storia l’autore francese, ma visitò comunque le città, vide la gente delle cosiddette caste alte, uomini e donne, fino a che non si addentrò in un’umile casa, in un umile villaggio, e quella casa era una casa Bhangi, e trovò la verità che stava cercando, in quella casa Bhangi, nella famiglia Bhangi, uomo, donna, forse 2 o 3 bambini (lo dico come me lo ricordo) e poi lui descrive come la trovò. Tralascio tutto questo.
Voglio collegare questa storia a quello che voglio dire a voi, che se volete vedere il meglio dell’India, dovete trovarlo in una casa Bhangi, in un’umile casa Bhangi, o villaggi simili, 700.000 come ci insegnano gli storici inglesi. Un paio di città qua e là, non ospitano neanche qualche crore [unità di misura indiana che equivale a 10 milioni] di persone. Ma i 700.000 villaggi ospitano quasi 40 crore di persone. Ho detto quasi perché potremmo togliere una o due crore che stanno in città, comunque sarebbero 38 crore.
E poi mi sono detto, se questi amici sono qui senza trovare la vera India, per cosa saranno venuti? Ho poi pensato che vi pregherò di immaginare quest’India, non dal punto di vista di questo immenso pubblico ma per come potrebbe essere. Vorrei che leggeste una storia come questa storia dei francesi o altre ancora. Magari, qualcuno di voi vada a vedere qualche villaggio dell’India e allora troverà la vera India.
Oggi farò anche questa ammissione: non ne sarete affascinati alla vista. Dovrete raschiare sotto i mucchi di letame che sono oggi i nostri villaggi. Non voglio dire che siano mai stati dei paradisi. Ma oggi sono veramente dei mucchi di letame; non erano così prima, di questo sono abbastanza certo. Non l’ho appreso dalla storia ma da quello che ho visto io stesso dell’India, fisicamente con i miei occhi; e io ho viaggiato da una parte all’altra dell’India, ho visto i villaggi, i miserabili esemplari dell’umanità, gli occhi senza vita, eppure sono l’India, e ciononostante in quelle umili case, nel mezzo dei mucchi di letame troviamo gli umili Bhangis, dove troverete un concentrato di saggezza. Come? Questa è una grande domanda.
Bene, allora voglio illustrarvi un altro scenario. Di nuovo, ho imparato dai libri, libri scritti da storici inglesi, tradotti per me. Tutta questa ricca conoscenza, mi spiace dire, arriva qui da noi in India attraverso i libri inglesi, attraverso gli storici inglesi, non che non ci siano storici indiani ma neanche loro scrivono nella loro madrelingua, o nella loro lingua nazionale, Hindustani, o se preferite chiamarli due idiomi, Hindi e Urdu, due forme della stessa lingua. No, ci riferiscono quello che hanno studiato sui libri inglesi, magari gli originali, ma attraverso gli inglesi in inglese, questa è la conquista culturale dell’India, che l’India ha subito.
Ma ci dicono che la saggezza è arrivata dall’Occidente verso l’Oriente. E chi erano questi saggi? Zoroastro. Lui apparteneva all’Oriente. Fu seguito dal Buddha. Lui apparteneva all’Oriente, apparteneva all’India. Chi ha seguito il Buddha? Gesù, di nuovo dall’Asia. Prima di Gesù ci fu Musa, Mosè, che apparteneva anche lui alla Palestina, ma verificavo con Badshah Khan e Yunus Saheb ed entrambi sostenevano che Mosè appartenesse alla Palestina, sebbene fosse nato in Egitto. Poi venne Gesù, poi Mohammad. Tutti loro li tralascio. Tralascio Krishna, tralascio Mahavir, tralascio le altre luci, non le chiamerò luci minori, ma sconosciute in Occidente, sconosciute al mondo letterario.
In ogni modo, non conosco una singola persona che possa uguagliare questi uomini d’Asia. E poi cosa accadde? Il Cristianesimo, arrivando in Occidente, si è trasfigurato. Mi spiace dire questo, ma questa è la mia lettura. Non dirò altro al riguardo. Vi racconto questa storia per incoraggiarvi e per farvi capire, se il mio povero discorso può farvi capire, che lo splendore che vedete e tutto quello che vi mostrano le città indiane non è la vera India. Certamente, il massacro che avviene sotto i vostri occhi, mi dispiace, vergognoso come dicevo ieri, dovete seppellirlo qui. Il ricordo di questo massacro non deve oltrepassare i confini dell’India, ma quello che voglio voi capiate, se potete, è che il messaggio dell’Oriente, dell’Asia, non deve essere appreso attraverso la lente occidentale, o imitando gli orpelli, la polvere da sparo, la bomba atomica dell’Occidente.
Se volete dare di nuovo un messaggio all’Occidente, deve essere un messaggio di “Amore”, un messaggio di “Verità”.
Ci deve essere una conquista (applausi) per favore, per favore, per favore. Questo interferisce con il mio discorso, e interferisce anche con la vostra comprensione. Voglio catturare i vostri cuori, e non voglio ricevere i vostri applausi. Fate battere i vostri cuori all’unisono con le mie parole, e io credo che il mio lavoro sarà compiuto.Voglio lasciarvi con il pensiero che l’Asia debba conquistare l’Occidente. Poi, la domanda che mi ha fatto un mio amico ieri: “Se credevo in un mondo unico?”. Certo, credo in un mondo unico. Come posso fare diversamente, quando divento erede di un messaggio di amore che questi grandi, inconquistabili maestri ci hanno lasciato? Potete esprimere questo messaggio di nuovo ora, in questa era di democrazia, nell’era del risveglio dei più poveri dei poveri, potete esprimere questo messaggio con maggiore enfasi. Poi completerete la conquista di tutto l’Occidente, non attraverso la vendetta perché siete stati sfruttati, e nello sfruttamento voglio ovviamente includere l’Africa, e spero che quando vi reincontrerete in India la prossima volta ci sarete tutti: spero che voi, nazioni sfruttate della terra, vi incontrerete, se a quell’epoca ci saranno ancora nazioni sfruttate.
Ho forte fiducia che se unite i vostri cuori, non solo le vostre menti, e capite il segreto dei messaggi che i saggi uomini d’Oriente ci hanno lasciato, e che se veramente diventiamo, meritiamo e siamo degni di questo grande messaggio, allora capirete facilmente che la conquista dell’Occidente sarà stata completata e che questa conquista sarà amata anche dall’Occidente stesso.
L’Occidente di oggi desidera la saggezza. L’Occidente di oggi è disperato per la proliferazione della bomba atomica, perché significa una completa distruzione, non solo dell’Occidente, ma la distruzione del mondo, come se la profezia della Bibbia si avverasse e ci fosse un vero e proprio diluvio universale. Voglia il cielo che non ci sia quel diluvio, e non a causa degli errori degli umani contro se stessi. Sta a voi consegnare il messaggio al mondo, non solo all’Asia, e liberare il mondo dalla malvagità, da quel peccato.
Questa è la preziosa eredità che i vostri maestri, i miei maestri, ci hanno lasciato.”


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M. K. Gandhi, Conferenza delle relazioni interasiatiche, New Delhi, 2 aprile 1947.
Tradotto da Tara Gandhi

20/06/11

Skype & il Dio del Rock

[14.28.29] Spigo : ragazzi, fratelli
[14.28.45] Spigo : ringraziamo il dio del rock per queste splendide giornate
[14.29.13] Spigo : e invitiamolo a continuare anche in maggio con questo regalo
[14.31.03] Mauro Adeli : io posso ringraziare il dio del malto e del luppolo?
[14.31.57] Spigo : Ringrazia chi vuoi, fanno parte della stessa famiglia
[14.33.30] Mauro Adeli : lo sospettavo
[14.36.31] Spigo : Padre: Dio del Blues e del Jazz
[14.37.28] Spigo : mi sono stufato di scrivere
[14.37.42] Spigo : vado a prendermi un caffè alla macchinetta
[14.37.46] Spigo : ciao
[14.38.21] Mauro Adeli : Ma? ...e la Madre?
[14.41.03] Spigo : eccomi di ritorno...
[14.41.04] Spigo : sono tornato
[14.41.12] Spigo : La madre
[14.41.18] Spigo : la madre potrebbe essere
[14.41.23] Spigo : Dea del sesso
[14.41.32] Spigo : e della perdizione
[14.41.35] Spigo : figli:
[14.41.45] Spigo : 1 - Dio del rock
[14.41.53] Spigo : 2 - Dio del malto e del luppolo
[14.42.05] Spigo : 3 - Dio dell'Elettrico
[14.42.25] Spigo : 4 - Dea della vibrazione
[14.42.53] Spigo : 5 - (e ultima ) Dea dell'estasi e della follia
[14.43.04] Spigo : da qui ci sono i semi dei

[14.43.19] Spigo : quelli nati dagli accopiamenti tra dei e mortali
[14.43.27] Spigo : specie di achille
[14.43.32] Spigo : ercole
[14.43.36] Spigo : ecc ecc...
[14.43.39] Spigo : quindi abbiamo
[14.44.07] Spigo : Tra il Dio del rock e una ragazza australiana - gli AC DC

[14.44.40] Spigo : Tra il Dio del blues e una ragazza di Seattle
[14.44.49] Spigo : Eddie Vedder e Pearl Jam
[14.45.13] Spigo : Tra dio del luppolo e un'operaia di Manchester
[14.45.18] Spigo : OZZIE OSBOURN
[14.45.25] Spigo : chiaro??

[14.46.25] Spigo : tra la dea del sesso un falegname di pistoia - Rocco siffredi
[14.47.25] Spigo : va bene...
[14.47.26] Spigo : basta
[14.47.29] Spigo : il re ha parlato
[14.50.08] Mauro Adeli : amen!


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Spigo & Mauro Adeli (aprile 2010) 
Sono l'addetto alla macchina del tempo