17/12/18

Alighieri

Tanto gentil e tanto onesta pare
la donna mia quand'ella altrui saluta,
ch'ogne lingua deven tremando muta,
e li occhi no l'ardiscon di guardare.

Ella si va, sentendosi laudare,
benignamente d'umilta' vestuta;
e par che sia una cosa venuta
da cielo in terra a miracol mostrare.

Mostrasi si' piacente a chi la mira,
che da' per li occhi una dolcezza al core,
che 'ntender non la puo' chi no la prova;

e par che de la sua labbia si mova
uno spirito soave pien d'amore,
che va dicendo a l'anima: Sospira.

17/10/18

Gesù e i gay

Sui gay Gesù non disse mai nulla, ma la Chiesa se ne inventa di ogni. Sui pedofili invece fu chiarissimo, ma fanno orecchie da mercante. «Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare». Marco, 9,42.

17/09/18

Affermazioni tipiche e frasi celebri rivolte dai genitori (veneti) ai figli durante la loro fase adolescenziale...

Bocia, gambe in spàea e caminare!
Vara che te scavesso e gambe sora i zenoci...
Vara che te cambio i conotati!
Vara che quea xè ea porta...
Mi a to età saltavo i fossi par longo!
Mi a to età jero xà stufo de lavorare
Desso ti te ve farte el libreto de laoro!
Tajate i caveji che te fe afàno!
Tajate i caveji che te ghe i peoci co a patente ormai...
Te vorìa on poca de russia a ti...
Xè mejo che te scampi co tute e gambe che te ghe...
Te poi piansare in greco, tanto no teo compro.
No sta strassinare i piè.
No sta savatàre.
No sta fare che vegna là to pare!
Omo avisà ......TUTO salvà!
Vara che te sì in oro...
Vara che te riva na man roersa!
Vara che te meto in coèjio!!!
Questa xè a casa dea asagna.... Chi che no laora no magna!
Gheto proprio ciapare esempio dai pì stupidi.......
Bon da gnente come el paltan!
Varda el trio paloma: 2 inseminii e uno in coma!
Magna e tasi!
Vergognate che xè ora!
No te te vergogni mia!!!
Dai, disi qualcosa!!!!!.. Prova parlare se te ghe corajo!!!
Ma sito inseminio!
Stame distante...
Vàrdama co te parlo!
Va via prima che te copa!
Gheto sentio queo che te go dito!!!!
Xè soeo che i criminai che sta in giro a note...
I to amissi no ga mia na fameja?
Ma mi credito che fabbrica i schei de note?
Gheto fumà ea droga?
Jèrea aranciata quea che te ghe vomità sta note?
A te me pari spirità!
Varda che luni xè un giorno lavorativo.
Va in stramona!
Varda che giro el manego dea scoa
Come che te gò fato te desfo
Varda che me cavo nà savata
Gheto bisogno de un moreto che te staga drio e chel rancura e strasse ?
Te sito petenà?
Varda che te tendo
Te pare e ore de rivare ?
Te vedarè quando che no ghè sarà più ea serva
Cò moro mì te mori dala fame
Và pian co chea moto
Vèstate che te ciapi el snaro
Cavate e scarpe prima de n'dare sù pae scae
Ancora te te cambi ?
Almanco ea roba onta butea lavare te ghè strasse dapartuto in camara
Come che te vè fora dala porta a buto un fuminante in te chea camara
N'antro paro de scarpe te te sì comprà ?
Faremo nà camara solo pae scarpe Non stà bevare vin a stomego vodo (riferio al

spriss in bar)

17/08/18

cuore

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17/07/18

Discorso di Gettysburg

« Or sono sedici lustri e sette anni che i nostri avi costruirono su questo continente una nuova nazione, concepita nella Libertà e votata al principio che tutti gli uomini sono creati uguali. Adesso noi siamo impegnati in una grande guerra civile, la quale proverà se quella nazione, o ogni altra nazione, così concepita e così votata, possa a lungo perdurare.
Noi ci siamo raccolti su di un gran campo di battaglia di quella guerra. Noi siamo venuti a destinare una parte di quel campo a luogo di ultimo riposo per coloro che qui dettero la loro vita, perché quella nazione potesse vivere. È del tutto giusto e appropriato che noi compiamo quest'atto. Ma, in un senso più ampio, noi non possiamo inaugurare, non possiamo consacrare, non possiamo santificare questo suolo.
I coraggiosi uomini, vivi e morti, che qui combatterono, lo hanno consacrato, ben al di là del nostro piccolo potere di aggiungere o portar via alcunché. Il mondo noterà appena, né a lungo ricorderà ciò che qui diciamo, ma mai potrà dimenticare ciò che essi qui fecero. Sta a noi viventi, piuttosto, il votarci qui al lavoro incompiuto, finora così nobilmente portato avanti da coloro che qui combatterono.
Sta piuttosto a noi il votarci qui al grande compito che ci è dinnanzi: che da questi morti onorati ci venga un'accresciuta devozione a quella causa per la quale essi diedero, della devozione, l'ultima piena misura; che noi qui solennemente si prometta che questi morti non sono morti invano (per nulla); che questa nazione, guidata da Dio, abbia una rinascita di libertà; e che l’idea di un governo del popolo, dal popolo, per il popolo, non abbia a perire dalla terra. »

17/06/18

[Scritto da uníindiana della tribù degli Oriah nel 1890]

"Non mi interessa cosa fai per vivere,
voglio sapere per cosa sospiri,
e se rischi il tutto per trovare i sogni del tuo cuore.
Non mi interessa quanti anni hai,
voglio sapere se ancora vuoi rischiare di sembrare stupido per l'amore,
per i sogni, per l'avventura di essere vivo.

Non voglio sapere che pianeti minacciano la tua luna,
voglio sapere se hai toccato il centro del tuo dolore,
se sei rimasto aperto dopo i tradimenti della vita,
o se ti sei rinchiuso per paura del dolore futuro.

Voglio sapere se puoi sederti con il dolore,
il mio o il tuo;
se puoi ballare pazzamente
e lasciare l'estasi riempirti fino alla punta delle dita senza prevenirci di cautela,
di essere realisti, o di ricordarci le limitazioni degli esseri umani.

Non voglio sapere se la storia che mi stai raccontando sia vera. Voglio sapere se sei capace di deludere un altro per essere autentico a te stesso,
se puoi subire l'accusa di un tradimento e, non tradire la tua anima.

Voglio sapere se sei fedele e quindi di fiducia.
Voglio sapere se sai vedere la bellezza anche quando non Ë bella tutti i giorni
se sei capace di far sorgere la tua vita con la tua sola presenza.
Voglio sapere se puoi vivere con il fracasso, tuo o mio,
e continuare a gridare all'argento di una luna piena.

Non mi interessa sapere dove abiti o quanti soldi hai,
mi interessa se ti puoi alzare dopo una notte di dolore, triste o spaccato in due,
e fare quel che si deve fare per i bambini.
Non mi interessa chi sei, o come hai fatto per arrivare qui,
voglio sapere se sapresti restare in mezzo al fuoco con me, e non retrocedere.
Non voglio sapere cosa hai studiato, o con chi o dove,
voglio sapere cosa ti sostiene dentro, quando tutto il resto non l'ha fatto.

Voglio sapere se sai stare da solo con te stesso,
e se veramente ti piace la compagnia che hai nei momenti vuoti."

17/05/18

"Uno straniero è soltanto un amico che non hai ancora conosciuto"

17/03/18

Piccolo frasario filosofico - parte 3

201. Beati gli affamati di giustizia perché saranno giustiziati. (Cecchelin Angelo)
202. Chi beve solo acqua ha un segreto da nascondere. (Charles Baudelaire)
203. Nei tipi scattanti abbondano le false partenze. (Dino Basili)
204. Il potere logora chi non ce l'ha. (Giulio Andreotti)
205. La felicità sta nel gusto e non nelle cose; si è felici perché si ha ciò che ci piace, e non perché
       si ha ciò che gli altri trovano piacevole.(F. de la Rochefoucauld)
206. Accadono cose che sono come domande ... passano i giorni, oppure gli anni e la vita risponde. (A.Baricco)
207. Non è vero che l'uomo insegue la verità : è la verità che insegue l'uomo. (Musil)
208. Ogni uomo nasce gemello: colui che è e colui che crede di essere. (M. Kessel)
209. Il significato di un uomo non va ricercato in ciò che egli raggiunge, ma in ciò che vorrebbe raggiungere. (K.Gibran)
210. Ama ciò che ti rende felice, ma non amare la tua felicità. (Gustave Thibon)
211. Le verità che contano, i grandi principi, alla fine, restano sempre due o tre. Sono quelli che ti ha insegnato
       tua madre da bambino. (Enzo Biagi)
212. Possiamo essere grandi solo quanto le nostre occasioni. (Daria Martelli)
213. La mancanza di qualcosa che si desidera è una parte indispensabile della felicità. (Bartrand Russell)
214. Puoi anche alzarti molto presto ma il tuo destino s'è alzato un'ora prima.
215. La vita è quello che succede mentre tu stai facendo altri progetti.
216. Diciamo di ammazzare il tempo come se, purtroppo, non fosse il tempo ad ammazzare noi. (Alphonse Allais)
217. L'età in cui si divide tutto, é quella in cui non si possiede nulla. (A.Karr)
218. Il sogno è la parte più concreta della vita. (proverbio canadese)
219. Abbiamo tutti due vite, la prima, dell'anima, ci porta a sognare, fantasticare, guardare all'infinito, la seconda,
       del corpo e del quotidiano, ci porta alla morte. (dal film "Notturno indiano")
220. Il mondo é un teatro, vieni , vedi e te ne vai. (proverbio latino)
221. Spesso ci si uccide per paura di morire. (Severino Baldan)
222. Niente é più misero eppur più superbo dell'uomo. (Plinio)
223. Sono più le persone disposte a morire per degli ideali, che quelle disposte a vivere per essi. (H. Hesse)
224. Ogni uomo ha un suo compito nella vita, e non é mai quello che egli avrebbe voluto scegliersi. (H. Hesse)
225. La vita non é che la continua meraviglia di esistere ! (Tagore)
226. E vanno gli uomini ad ammirare le vette dei monti, ed i grandi flutti del mare, ed il lungo corso dei fiumi, e l'immensità dell'Oceano,
       ed il volgere degli astri... e si dimenticano di sé medesimi. (Sant'Agostino)
227. Vivere è la cosa più rara del mondo: i più, esistono solamente. (Wilde)
228. Se un albero dovesse scrivere la propria autobiografia, questa non sarebbe troppo dissimile da quella di una famiglia umana. (K. Gibran)
229. Per quanto lunga sia la veste della tua vita, non supererà la statura della tua speranza. (proverbio cinese)
230. La vita è come un ponte: attraversala pure, ma non pensare di costruirci sopra la tua casa. (proverbio indù)
231. Nessun maggior segno di essere poco filosofo e poco savio, che voler savia e filosofica tutta la vita. (G. Leopardi)
232. Carpe diem! (proverbio latino)
233. La vita non è altro che un brutto quarto d'ora, composto da momenti squisiti. (Wilde)
234. Un bel morir, tutta la vita onora. (F. Petrarca)
235. Ci vuole tutta una vita per capire che non é necessario capire tutto. (proverbio cinese)
236. L'uomo è un condannato a morte che ha la fortuna di non conoscere la data della sua esecuzione. (R. Gervaso)
237. Mangiare è uno dei quattro scopi della vita... quali siano gli altri tre, nessuno lo ha mai saputo. (proverbio cinese)
238. L'unica cosa che rende la vita sopportabile, è il non sapere che cosa verrà dopo. (Ursula Le Guin)
239. Anche il giorno più lungo ha il suo tramonto. (Angelo Monaldi)
240. Uno sciocco trova sempre uno più sciocco che lo ammira. (Nicolas Boileau)
241. Il saggio sa di essere stupido, è lo stupido invece che crede di essere saggio. (W. Shakespeare)
242. Il vino fermenta, la stupidità mai. (proverbio russo)
243. Una pipa dà al saggio tempo per riflettere, all'idiota qualcosa da mettere in bocca. (Trischmann)
244. Soltanto gli imbecilli non cambiano mai opinione. (proverbio francese)
245. L'ovvio é quel che non si vede mai, finché qualcuno non lo esprime con la massima semplicità. (K. Gibran)
246. Non si viaggia per viaggiare, ma per aver viaggiato. (A. Karr)
247. Il cattivo critico critica il poeta, non la poesia. (E. Pound)
248. Le opinioni sono come le palle : ognuno ha le sue. (Clint Eastwood)
249. Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
(F. De André)
250.
Bambini? Preferisco cominciarne cento, che finirne uno. (Paolina Bonaparte)
251. Un politico pensa alle prossime elezioni, un uomo di stato alle prossime generazioni. (John Clarke)
252. Molti desiderano ammazzarmi; molti desiderano fare un'oretta di chiacchiere con me. Dai primi mi difende la legge. (Karl Kraus)
253. Un ramo di pazzia abbellisce l'albero della saggezza. (A. Morandotti)
254. Si usa uno specchio di vetro per guardare il viso; e si usano le opere d'arte per guardare la propria anima.
(G. Bernard Shaw)
255.
Per i nemici le leggi si applicano, per gli amici si interpretano. (Giovanni Giolitti)
256. Di solito gli uomini quando sono tristi non fanno niente: si limitano a piangere sulla propria situazione. Ma quando si arrabbiano, allora si danno da fare per cambiare le cose. (Malcom X)
257. Saggio è colui che sa di non sapere. (Socrate)
258. Tutti gli uomini per natura desiderano di sapere. (Aristotele)
259. Ciò che dobbiamo imparare a fare, lo impariamo facendo. (Aristotele)
260. Molte sono le cose straordinarie, ma nulla v'è di più straordinario dell'uomo. (Sofocle)
261. L'uomo è un piccolo mondo. (Democrito)
262. L'uomo è la misura di tutte le cose. (Pitagora)
263. Sono un uomo: nulla, che sia umano, mi è estraneo. (Terenzio)
264. La mente non è un vaso da riempire ma un legno da far ardere perché s'infuochi il gusto della ricerca e l'amore della verità . (Plutarco)
265. L'uomo è l'unico animale che non apprende nulla senza un insegnamento: non sa parlare, né camminare, né mangiare, insomma non sa far nulla allo stato di natura tranne che piangere. (Plinio il vecchio)
266. Ogni nostra cognizione prencipia da sentimenti. (Leonardo da Vinci)
267. Il reciproco amore fra chi apprende e chi insegna è il primo e più importante gradino verso la conoscenza. (Erasmo da Rotterdam)
268. Si deve insegnare agli uomini, per quanto è possibile a tutti gli uomini, che il sapere non si trae dai libri ma dall'osservazione del cielo e della terra. (Comenio)
269. Meglio una testa ben costruita che una piena di nozioni.
(Michel de Montaigne)
270.
La lettura di buoni testi vale come un colloquio con gli uomini migliori del passato che ci danno il meglio dei loro pensieri. (Cartesio)
271. Sapere aude! Abbi il coraggio di servirti della tua intelligenza. (Kant)
272. Agisci in modo da considerare l'umanità, sia nella tua persona, sia nella persona di ogni altro, sempre anche come scopo e mai come semplice mezzo. (Kant)
273. Non si possiede ciò che non si comprende. (Goethe)
274. I popoli, al pari degli individui, tanto possono quanto sanno. (Aristide Gabelli)
275. Il compito principale nella vita di un uomo è di dare alla luce se stesso. (Fromm)
276. La scuola è l'ingresso alla vita della ragione. (Jerome Bruner)
277. Trasmettiamo a un futuro che non vedremo. (Neil Postaman)
278. L'educazione è la continua riorganizzazione o ricostruzione dell'esperienza. (John Dewey)
279. Lo sviluppo mentale è una costruzione continua, paragonabile a quella di un vasto edificio che ad ogni aggiunta divenga più solido, o piuttosto alla messa a punto di un delicato meccanismo. (Jean Piaget)
280. Per ogni povero che impallidisce di fame, c'è un ricco che impallidisce di paura.
(Jean Joseph ,Charles Louis Blanc)
281.
A questo mondo non si diventa ricchi per quello che si guadagna, ma per quello a cui si rinuncia. (Henry Ward Beecher)
282.
Homo sine pecunia est imago mortis. (proverbio latino)
283. Non è bello ciò che costa molto, ma costa molto ciò che è bello. (proverbio ebraico)
284. Un bravo artista é destinato ad essere infelice nella vita : ogni volta che ha fame e apre il suo sacco, vi trova dentro solo perle. (H.Hesse)
285. Di tutto conosciamo il prezzo, di niente il valore. (F.Nietzsche)
286. Il denaro non da la felicità...figuriamoci la miseria! (W.Allen)
287. Nessuna donna farebbe un matrimonio d'interesse : prima di sposare un miliardario, se ne innamora ! (Cesare Pavese)
288. E' sincero il dolore di chi piange in segreto. (Marziale)
289. Fino al giorno della sua morte, nessun uomo può essere sicuro del suo coraggio. (Jean Anouilh)
290. Alcuni si ritengono perfetti unicamente perché sono meno esigenti nei propri confronti. (H. Hesse)
291. La pazienza è un bene, non perderla.
292. Ammirazione: il nostro educato riconoscimento della somiglianza di un altro a noi stessi.
(Ambrose Gwinnett Bierce)
293.
E' inutile temere, ciò che non si può evitare. (proverbio latino)
294. L'uomo può credere all'impossibile, non crederà mai all'improbabile. (Wilde)
295. Normalità altro non è che la media d'infinite anormalità. (Tito Baldan)
296. Confessiamo i piccoli difetti, solo per convincere che non ne abbiamo di più grandi.
(F.de la Rochefoucauld)
297.
Le lacrime sono lo sciogliersi del ghiaccio dell'anima. (H.Hesse)
298. Il piacere delle piccole cattiverie, ci risparmia più di una cattiva azione. (proverbio cinese)
299. Il ricordo è un modo d'incontrarsi. (K.Gibran)
300. Le ingiurie sono molto umilianti per chi le dice, quando non riescono ad umiliare chi le riceve. (A.Karr)

17/01/18

Che differenza c'é tra avere una morale ed essere moralisti?

La corruzione della moralità - oggi particolarmente in voga - si chiama moralismo. Il moralismo è la scelta unilaterale dei valori per avallare la propria visione delle cose. Normalmente gli uomini capiscono che, senza un certo ordine, non si può concepire la vita, il reale, l'esistere. Ma come definiscono quest'ordine? Considerando la realtà secondo i vari punti di vista da cui partono, la descrivono nei suoi dinamismi stabili e mettono in fila un seguito di principi e di leggi, adempiendo i quali sono persuasi che l'ordine si crei. Ecco allora che si scandiscono, in ogni epoca, le varie proposizioni analitiche in cui la riflessione distende le sue pretese: “Bisogna fare così e così”. I farisei definivano l'ordine con un numero quasi infinito di leggi: da un certo punto di vista il fariseo è l'uomo affezionato all'ordine, il difensore della morale intesa come quell'ordine affermato e delineato, in quanto possibile all'uomo, secondo tutti i suoi dettagli.

Il moralismo si traduce in due sintomi gravi. Il primo è, appunto, il fariseismo. Nessuno è più antievangelico di chi si considera onesto, perchè non ha più bisogno di Cristo. Il fariseo vive senza tensione, perchè stabilisce lui stesso la misura del giusto e la identifica con ciò che crede di poter fare. Come contraccolpo, egli usa la violenza contro chi non è come lui. Il secondo sintomo perciò è la facilità alla calunnia. Da un lato, dunque, giustificazione per se stessi. Dall'altro, odio e condanna del prossimo. (..)

Nel Regno di Dio non c'è nessuna misura, nessun metro. “Nessuno giudichi, perchè Dio solo giudica”. San Paolo dice anche: “Io non giudico nessuno, neanche me stesso”. Solo Dio misura tutti i fattori dell'uomo che agisce e la sua misura è oltre ogni misura: si chiama misericordia, qualcosa per noi di ultimamente incomprensibile. Come l'uomo Gesù che ha detto di coloro che lo uccidevano: “Padre, perdona loro perchè non sanno quello che fanno”: sull'infinitesimo margine della loro ignoranza Cristo costruiva la loro difesa. La nostra imitazione di Lui è nello spazio della misericordia.

Per questo la moralità è una tensione di ripresa continua. Come un bambino che impara a camminare: cade dieci volte, ma tende a sua madre, si rialza e tende. Il male non ci ferma: possiamo cadere mille volte, ma il male non ci definisce, come invece definisce la mentalità mondana, per cui alla fine gli uomini giustificano quello che non riescono a non fare.


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Don Luigi Giussani - da "Generare tracce nella storia del mondo" - Rizzoli
Sono l'addetto alla macchina del tempo